Un'eruzione che viaggia in Freccia Rossa
Una serie di segnali prolungati indicavano il 30 e il 31 ottobre come giorni dalla sismicità notevole a meno che i segnali fossero precursori di un'eruzione vulcanica di tipo stromboliano che si sarebbe dovuta verificare un paio di giorni prima, cioè per il 28 e 29 ottobre.
L'Etna è sì entrata in eruzione ma con due giorni di anticipo rispetto al previsto, esattamente il 26 e 27 ottobre.
Beh, tenendo presente che al momento non c'è ancora chi riesca a prevedere un eruzione in un modo più accurato, credo che più che buttare tutto alle ortiche mi convenga tentare di comprendere cosa possa essere successo di strano rispetto alle altre volte.
In effetti tutti parossismi etnei di quest'anno erano stati preannunciati dai segnali "C" con 5 giorni di anticipo, per cui non era azzardato prevedere che anche questa volta l'eruzione, se si fosse trattato d'eruzione e non di altro evento, si sarebbe avuta "regolarmente" dopo 5 giorni dalla percezione dei segnali "C" del 23 e 24 ottobre. Invece, stranamente, l'eruzione si è anticipata di 48 ore e invece del 28 e 29 ottobre e venuta fuori il 26 e 27 ottobre.
Avrò pure errato di due giorni ma tutto sommato la previsione non è andata poi tanto male...
Comunque, in casi come questi che rappresentano "una eccezione" è necessario trovare una risposta plausibile in modo da poterla eventualmente confrontare con episodi simili che potrebbero ripetersi in futuro.
Rispetto ai parossismi precedenti, l'unica stranezza che ho notato è stato uno sciame di scosse di buona magnitudo registrato nell'area del cratere (Randazzo) poco prima dell'euzione.
Mi va di supporre che l'eruzione stessa sia stata accellerata nei tempi proprio da questa spinta sismica forse una concomitanza del tutto casuale.
Si è probabilmente trattato di un evento esterno che con la sua azione ha cambiato il ciclo regolare dei tempi tra il precursore e l'eruzione.
Scritto giovedì 31 ottobre 2013 alle 15:23
Tags: previsioni, precursori, sciami, terremoti, etna
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