Attenzione i 5 giorni di anticipo non sono un dogma.

Gli eventi segnalati possono tranquillamente verificarsi 1 giorno e mezzo prima.

E' una doverosa precisazione: ho scelto di indicare con un numero di 5 giorni fissi l'intertempo tra la ricezione del precursore "C" e la scossa reale che si andrà a verificare solo per rendere più leggibile i grafici che in modo diverso provocherebbero una certa confusione.

E' da tenere presente che fino ad ora le eruzioni dell'Etna hanno avuto l'intertempo di 4 giorni e mezzo (circa 110 ore) ed è un dato che si sta consolidando e su cui poter fare sempre più affidamento. Per avere un intertempo più affidabile per terremoti di natura non vulcanica è necessario acquisire un numero maggiori di dati. Finora l'intertempo rientra ancora tra le 72 e le 110 ore.

Tra i dati acquisiti su cui lavorare c'è l'intertempo registrato tra il segnale delle ore 13 dell' 8 marzo, facilmente distinguibile perchè si trattava di un segnale isolato in giorni di calma assoluta, e l'unica scossa reale attribuibile che si è verificata alle ore 22 dell'11 marzo di 4.4 in Grecia. In questo caso l'intertempo è stato di 81 ore (3 giorni e mezzo).

Riuscire a restringere la forbice dell'intertempo tra il segnale e la scossa reale sarebbe un traguardo notevole e spero di riuscirci in tempi brevi.

Scritto domenica 17 marzo 2013 alle 16:03

Tags: terremoti, sisma, scossa, sismografo, previsione

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